domenica 14 settembre 2008

LE DIVERSE RISPOSTE AL TRADIMENTO

Lui, lei, l’altro. Oppure lei, lui, l’altra. Si tratta del tipico triangolo amoroso, che abbiamo visto in mille storie o magari anche sperimentato nella nostra vita, come protagonisti o come vittime. Tradire è una brutta cosa, ma molto più frequente di quanto si possa immaginare. Ciò che però cambia è la modalità con cui uomini e donne reagiscono al tradimento, una volta che questo viene scoperto. Lo studio, del professor Felson, psicologo della State University of New York, va proprio a definire come la gelosia si esplichi tra uomo e donna, vittime di un tradimento. L’uomo, per lo più, ha un atteggiamento aggressivo nei confronti del rivale in amore: il primo pensiero è quello di farla pagare all’altro. Le donne, invece, se la predono con il marito fedifrago o il compagno infedele, piuttosto che con l’altra, nei confronti della quale provano un moto di empatia, perché si sentono in fondo coinvolte nello stesso problema, cioè dividere uno stesso uomo che si è dimostrato inaffidabile. La ragione di queste due diverse modalità di comportamento risiede probabilmente nel ruolo sociale che uomini e donne hanno sempre avuto, fin dalla notte dei tempi. Il maschio, per proteggere la propria leadership nel branco, deve infatti affrontare i giovani pretendenti al suo trono. Le femmine, invece, che sentono la necessità di essere protette da una figura affidabile, finiscono con il rimproverare all’uomo non tanto la scappatella in sé (almeno non consapevolmente) quanto il tradimento della fiducia legata al progetto di vita in comune. Per contro le femmine che tradiscono hanno già disinvestito rispetto alla capacità del maschio di difenderle e renderle felici. Gli uomini che tradiscono assecondano il loro istinto per cui cercano di assicurare i loro geni per la perpetuazione della specie.
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