venerdì 4 giugno 2010

L'INFEDELTA' RAFFORZA LA COPPIA ?

L’infedeltà della coppia potrebbe fare bene ai due partner. Entrambi infatti ne risulterebbero più rafforzati nel loro legame. È questo ciò che è emerso da uno studio molto interessante che è stato presentato a Londra alla conferenza della British Association for Counselling & Psychotherapy. Ma come può succedere tutto questo?

La mente umana in effetti è ricca di sorprese e spesso mette in atto meccanismi che si traducono in comportamenti che fanno riflettere. Molte coppie vivono il tradimento come una sorta di lutto, che necessita di un vero e proprio periodo di elaborazione. Si tratta di una sorta di crisi molto profonda, che può portare anche ad un periodo di disperazione. Ma se si riesce a superare questa fase, il resto sarà di certo meno faticoso.

Molte ricerche hanno fino a questo momento considerato quali sono le conseguenze negative di un tradimento. Ma nello studio in questione i ricercatori hanno ascoltato diverse testimonianze di assistenti sociali che avevano affrontato crisi di coppia causate dall’infedeltà. Da tutte le testimonianze è emerso che le coppie che avevano affrontato il tradimento di uno dei due partner alla fine ne erano uscite rafforzate.

L’infedeltà in sostanza mette a dura prova il cervello, scatenando reazioni di rabbia, che possono portare a periodi bui da affrontare. Ma una volta superato il tutto, il legame di coppia ne risente in modo positivo. Tutto sta naturalmente anche nel comportamento che i componenti della coppia riescono a mettere in atto, soprattutto per quanto riguarda l’assunzione delle personali responsabilità. Con questa ricerca la psicologia di coppia si arricchisce di nuovi elementi.

articolo completo alla seguente pagina:

http://www.tantasalute.it/articolo/coppia-il-legame-si-rafforza-con-l-infedelta/16385/

PICCOLI GESTI D'AMORE PER LA COPPIA

Serenità e felicità sono i principali obiettivi di ogni coppia. Senza di essi ha senso stare insieme? Da questa domanda parte la riflessione su cosa aiuti il “buon umore” della coppia. Più dettagliatamente: la soddisfazione e la gioia che si provano a vivere una storia d’amore; o più genericamente: una relazione sentimentale. Purtroppo non tutti amano allo stesso modo e non tutti lo sanno dimostrare: ergo, prima ancora di giungere a qualche conclusione negativa affrettata sul nostro partner, è importante sapere che tipo di persona abbiamo accanto.

Tuttavia molti studiosi della psicologia comportamentale ritengono che i piccoli gesti d’amore quotidiani favoriscono il buon andamento della vita di coppia. “Mica è una novità”, dirà qualcuno di voi. Infatti non è una novità nemmeno a mio modo di vedere e di vivere la coppia. Però è vero anche che non tutti sono capaci di dimostrare i propri sentimenti… ovviamente a danno della relazione. E pare che a molti nemmeno importi più di tanto, ma qui si tratterebbe di raccontare un’altra storia.

Sulle pagine della rivista “Personal Relationships” uno studio spiega come le piccole attenzioni nei confronti del partner aiutino a mantenere alto il grado di soddisfazione in una relazione sentimentale. La ricerca è stata condotta dalla studiosa Sara Algoe dell’Università del North Carolina che ne ha pubblicato i risultati solo in questi giorni dopo aver testato 65 coppie. Ai volontari è stato chiesto di segnare su un diario l’andamento delle giornate, l’altalena tra soddisfazione e frustrazione nella coppia e cosa accadeva durante la giornata. La conclusione è stata la seguente: la gratitudine nei confronti del partner a seguito di piccole o grandi attenzioni, aiuta a mantenere un elevato grado di soddisfazione.

articolo completo al seguente indirizzo:

http://www.pinkblog.it/post/6352/piccoli-gesti-damore-quotidiani-rafforzano-il-rapporto-di-coppia

IL PRIMO AMORE NON SI SCORDA MAI

IL primo amore non si scorda mai, e questo perché con la prima ardente passione si attivano in maniera del tutto nuova i circuiti neuronali dell'ansia e della paura, provocando in noi una specie di trauma. Non solo: questa reazione biochimica è identica in tutte le culture e popolazioni, da quella europea a quella americana fino a quella cinese, dove i matrimoni sono combinati e l'innamoramento è per la società più un elemento distruttivo che costruttivo. Queste le conclusioni di uno studio della Stony Brook University di New York sull'attività cerebrale legata ai sentimenti di breve e lungo periodo.
La ricerca, condotta nell'arco di tre anni fra Gran Bretagna, Usa e Cina, ha dimostrato come il primo forte sentimento provochi precise reazioni neuronali nel cervello, diverse - ma non meno intense - da quelle che si scatenano con gli amori successivi, più romantici e meno distruttivi, ma identiche per tutte le popolazioni. Le aree che si attivano guardando la foto della prima persona di cui si è stati innamorati sono le stesse che regolano i meccanismi della dipendenza e gli squilibri mentali ed è per questo, spiega il professor Art Aron, che ha condotto la ricerca, "che quell'esperienza amorosa resterà per sempre marchiata a fuoco dentro di noi". Lo studio, pubblicato sulla rivista Human Brain Mapping, è stato svolto per buona parte in Cina dal ricercatore Xiaomeng Xu, che ha preso in esame 18 volontari mostrando loro volti di persone amate in modo romantico, passionale o solo amichevole. "Con l'analisi degli impulsi cerebrali abbiamo riscontrato, in concomitanza con l'immagine della persona amata romanticamente, una forte attivazione nelle aree che regolano i meccanismi motivazionali, notando che i volontari che stavano vivendo quel tipo di sentimento erano più soddisfatti sia nelle relazioni a breve che a lungo termine. Le immagini di amori passionali, invece, attivavano le zone del cervello che regolano tensione e paura". I ricercatori hanno quindi concluso che, indipendentemente dalla matrice culturale, l'amore romantico, per quanto intenso, comporta una minore componente ossessiva, mentre quello passionale provoca per la prima volta sentimenti di incertezza e ansia ed è per questo che è così indimenticabile. La differenza tra amore romantico e passionale era già stata analizzata dalla ricercatrice Bianca P. Acevedo, della stessa università americana, che nel marzo dello scorso anno pubblicò sulla Review of General Psychology i risultati di uno studio condotto su 6070 persone impegnate in relazioni a breve e lungo termine: "Molti credono che l'amore romantico sia identico a quello passionale. Non è così - spiega - ha la stessa intensità, lo stesso coinvolgimento, la stessa alchimia sessuale dell'amore passionale ma una minore componente ossessiva. Quello che ci fa 'morire di passione' comporta sentimenti di incertezza e ansia ed è un sentimento che aiuta a portare avanti relazioni brevi, non durature". articolo completo al seguente indirizzo: http://www.repubblica.it/scienze/2010/06/03/news/primo_amore-4546503/