lunedì 24 marzo 2008

AMORE INCESTUOSO

Patrick e Susan, amore proibitoLa Corte: «L'incesto resta reato»
Nati dagli stessi genitori e cresciuti separatamente, hanno 4 figli. Già condannato, lui tornerà in carcere
Patrick S. e Susan K., due fratelli di Lipsia — stessi genitori — cresciuti separatamente e ricongiunti nel 2000. Una storia d'amore nata sulle macerie di una vicenda familiare drammatica, ma finita con la nascita di quattro figli DAL NOSTRO CORRISPONDENTE BERLINO — La questione è tra le più complicate che l'umanità abbia dovuto affrontare. E, naturalmente, continua a suscitare divisioni, come in questi giorni in Germania. L'incesto, antico tabù. La Corte Suprema tedesca ha dichiarato in linea con la Costituzione la legge che lo considera un reato penale, punibile con il carcere. Con un solo voto contrario, i giudici hanno sostenuto che il paragrafo 173 del Codice Criminale tedesco «protegge l'ordine familiare punendo gli effetti dannosi dell'incesto». In particolare, dicono che è una difesa per il partner più debole della relazione. Inoltre, citano i rischi di malattie genetiche che possono colpire il figlio di un rapporto incestuoso.
Il caso su cui la Corte di Karlsruhe ha dovuto esprimersi è ormai famoso, in Germania. Riguarda Patrick S. e Susan K., due fratelli di Lipsia — stessi genitori — cresciuti separatamente e ricongiunti nel 2000. Una storia d'amore nata sulle macerie di una vicenda familiare drammatica, ma finita con la nascita di quattro figli. A causa di questa relazione, Patrick (che alla fine si è sottoposto a una vasectomia volontaria) ha già scontato due anni di prigione e ora tornerà in carcere per altri 30 mesi. Susan è stata sotto la vigilanza dell'assistenza sociale per sei mesi.
La storia dei due ragazzi — lui oggi ha trent'anni, lei 23 ma ne aveva 16 all'inizio della relazione — ha suscitato profonde divisioni nell'opinione pubblica. In Germania, ogni anno vengono condannate non più di una decina di persone per il reato di incesto. E per lo più si tratta di padri che abusano delle figlie. I sostenitori della legge, dunque, dicono che la norma e la pena vanno mantenute per limitare questi casi. In realtà, l'abuso di un genitore è punito da altre leggi e da ben altre pene, controbattono coloro che vorrebbero l'abolizione del paragrafo 173. Nel caso di due fratelli adulti consenzienti — sostengono — non ci sono ragioni sociali per una legge del genere, solo la difesa di un tabù sulla base di considerazioni morali contrarie alla libertà sessuale. Winfried Hassemer — il giudice costituzionale, di orientamento liberale, che ha espresso parere opposto agli altri sette colleghi della Corte Costituzionale tedesca — ha sostenuto che «allo stato attuale le regole sono basate esclusivamente su un credo morale invece di avere l'obiettivo di una protezione legale».
L'altra argomentazione della Corte — secondo la quale l'incesto può causare malattie genetiche nel figlio — è scientificamente fondata (non ne è una prova, ma tre su quattro dei figli di Patrick e Susan hanno malattie ereditarie). Gli oppositori del divieto, però, sottolineano che questa non può essere una ragione per criminalizzare l'incesto, altrimenti andrebbero puniti tutti i soggetti a rischio di provocare malattie genetiche nella prole, cosa che ovviamente non avviene. Su questa base, per dire, l'avvocato di Patrick e Susan sostiene che, in fondo, il divieto confina con l'eugenetica. Raramente fratello e sorella sviluppano un desiderio incestuoso. Se rimangono separati alla nascita e si ricongiungono in età adulta, però, hanno buone probabilità di sviluppare «un'attrazione sessuale genetica». Fatto sta che l'incesto è fuori legge in moltissimi Paesi. L'eccezione fu introdotta da Napoleone nel 1810 per la Francia, dove ancora oggi non è reato se tra adulti consenzienti. La Svezia, invece, è l'unico Paese europeo dove fratelli con un solo genitore in comune possono anche sposarsi. In Italia è curiosamente punito quando ne «derivi pubblico scandalo».
Danilo Taino15 marzo 2008 (fonte www.corriere.it)

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