martedì 6 luglio 2010

SE UNA RELAZIONE FINISCE SOFFRE DI PIU' L'UOMO

Le cose con il partner non funzionano e il menage va a rotoli? Non bisogna lasciarsi abbagliare dalle apparenze: anche se è più portato a fare la faccia dura e a tirare innanzi, è l'uomo quello che, dei due, a parità di situazioni soffre di più. E, soprattutto, è meno "attrezzato" ad affrontare e a gestire il suo dispiacere.

Lo afferma uno studio della Wake Forest University, negli Usa, che dimostra come i maschietti siano effettivamente più provati delle loro colleghe donne quando si trovano alle prese con la fine o con una crisi importante della loro love story. Tra le varie ragioni che mettono gli uomini in condizioni di svantaggio rispetto alle partner donne ci sono alcuni elementi legati al carattere: ad esempio gli uomini hanno maggiori difficoltà a confidarsi e condividere con altri i loro problemi, mentre le donne sono più naturalmente portate a farlo e sono più aperte con amici e familiari.

Secondo lo studio pubblicato sul Journal of Health and Social Behavior, gli uomini hanno anche una maggiore tendenza a lasciarsi andare e a "buttarsi giù", da cui possono derivare problemi anche seri, come una maggiore frequenza nell'abuso di alcolici. In condizioni analoghe, invece, il disagio emotivo femminile particolarmente grave si manifesta con forme di depressione, spiega l'autore della ricerca, Robin Simon, mentre gli uomini hanno reazioni più problematiche. Al contrario, spiega ancora la ricerca, quando tutto fila liscio gli uomini sono quelli che traggono dal rapporto i maggiori benefici.

ARTICOLO COMPLETO AL SEGUENTE INDIRIZZO:

http://www.tgcom.mediaset.it/perlei/articoli/articolo483748.shtml

NON E' VERO CHE AL CUORE NON SI COMANDA

Al cuore non si comanda? Forse non è così vero. Sembra infatti che il peso dell'approvazione o disapprovazione altrui sia molto maggiore di quanto non ci si aspetterebbe a prima vista. Il fatto più sorprendente è che non siamo attenti solo alle opinioni di parenti e amici, ma anche il pensiero di persone a noi completamente sconosciute ha un suo peso sulle nostre decisioni amorose. E, colmo dei colmi, il temperamento dei genitori ha addirittura un ruolo nell'arrivo, atteso o meno, di una cicogna in famiglia.

Insomma, in amore il nostro carattere ha un peso più "leggero" di quanto non immaginiamo, visto che in amore gli "ordini" degli estranei valgono anche più di quelli di amici di vecchia data, per non parlare dei familiari. La scoperta arriva dai ricercatori del Dipartimento di Psicologia e Neuroscienze dell'Indiana University, negli Usa. L'esperimento pubblicato sull'ultimo numero della rivista "Evolution and Human Behavior" ha tutti i numeri per mettere in crisi le convinzioni dei romantici più incalliti. Gli scienziati hanno mostrato a due gruppi di volontari di ambo i sessi una video-clip di "corteggiamenti" virtuali. Gli esperti hanno notato una regola costante: uomini e donne si lasciavano guidare nella loro scelta dal parere di soggetti a loro del tutto estranei. Commenta Skyler Place, autore dello studio: "Solitamente le persone pensano che sia importante sapere cosa pensano amici e familiari del nostro lui o della nostra lei. Ma sorprendentemente abbiamo dimostrato che anche i completi estranei guidano la scelta".

ARTICOLO COMPLETO AL SEGUENTE INDIRIZZO:
http://www.tgcom.mediaset.it/perlei/articoli/articolo483553.shtml

IL PARTNER STRESSA PIU' DEL CAPO

Ebbene sì, diciamolo una volta per tutte: il rapporto con il partner stressa più del capo. Staranno già stappando lo spumante fior fior di avvocati che vedranno sempre più persone davanti alla propria scrivania che chiedono assistenza per il divorzio. Scherzi a parte quest'altra bizzarra notizia, alquanto strana quanto quella che per fare sesso perfetto bastano 10 minuti, è stata riportata qualche giorno fa sul DailyMail. Il tutto supportato da uno studio dell'Università di Lancaster del Regno Unito coordinato da Cary Cooper. La ricerca è stata condotta tramite un sondaggio su circa tremila persone, tra uomini e donne. Ne è emerso che nel 58% dei casi la pressione del sangue sembra salire più per colpa del partner che per lo stress lavorativo. Solo il 43% degli intervistati vede nel proprio capo la maggiore fonte di stress. In particolare pare che siano più i maschi a far impennare la pressione delle loro prtner. Infatti il 18% delle donne ha dichiarato di essere stressata dal partner, contro il 12% degli uomini. Evviva! Via anche il desiderio di trascorrere una bella vacanza con il proprio partner dopo un anno di lavoro, chi ce lo fa fare, meglio andare ognuno per conto proprio finalmente con una valida giustificazione: amore devo starti lontano altrimenti mi sale la pressione. Secondo i risultati di questa ricerca non ci sarebbe niente di più sbagliato che partire insieme per le vacanze: rischiate di ritornare più stressati di prima e addirittura di desiderare il ritorno al lavoro quanto prima.

Cary Cooper , professore di psicologia della salute alla Lancaster University, ha anche affermato però che "se si lavora troppo si danneggia la salute e anche la vita di coppia". E ciò sottopone a maggiore stress in particolare le donne che oltre a portare avanti la carriera devono sopportare anche il peso di maggiori impegni familiari.
Altra curiosità venuta fuori dal sondaggio è che le donne si preoccupano più del loro peso che del loro stipendio. Quasi la metà delle intervistate ha dichiarato che il proprio peso è un fattore molto importante per la salute rispetto ad un 27% che ha detto la stessa cosa riferita allo stipendio.

fonte http://www.italia-news.it/index.php?idcnt=42186〈=it

IL DIVORZIO E' CONTAGIOSO

CHI VA con lo zoppo, impara a zoppicare, afferma il vecchio proverbio. Vale anche per chi va con i divorziati. Avere un amico, parente o collega che divorzia, aumenta considerevolmente la probabilità che una coppia si separi, secondo uno studio scientifico pubblicato in questi giorni.

In altre parole, sostengono gli autori della ricerca, il divorzio è "contagioso": proprio come un virus. Condotto da sociologi e psicologi di tre importanti università americane (Harvard, Brown e la University of California), lo studio ha riscontrato che il divorzio di un amico intimo o di un parente stretto accresce di un incredibile 75 per cento le chances di divorziare tra chi lo conosce. Il divorzio di un "amico di un amico", di un conoscente, di un collega che si conosce solo di vista, aumenta la probabilità di divorziare del 33 per cento. La presenza dei figli ha un effetto moderatore su questa forma di "contagio sociale", come la definiscono gli scienziati statunitensi: l'influenza di un divorzio nella cerchia ristretta di amici si riduce in proporzione al numero di bambini che una coppia ha. Insomma, più figli si hanno, minore è l'effetto di vedere che amici e colleghi si separano. Il divorzio non ha bisogno di avvenire nelle vicinanze: anche la fine di un matrimonio a migliaia di chilometri di distanza, ma in una coppia di amici o parenti, può spingere a fare altrettanto.

Gli studiosi americani hanno basato le loro rivelazioni su statistiche riguardanti un ampio gruppo di persone di entrambi i sessi per un periodo di ben 32 anni. "Il divorzio andrebbe studiato e compreso come un fenomeno collettivo che si estende ben al di là di coloro che ne rimangono direttamente coinvolti", si conclude la ricerca, diretta da Rose McDermott, James Fowler e Nicholas Christakis, docenti di sociologia e psicologia nelle tre prestigiose università americane.

la teoria del "divorzio contagioso" trova un'altra conferma nel comportamento di tante coppie sposate che, quando qualcuno dei loro amici si separa, interrompono ogni rapporto con i divorziati e in generale si guardano bene dall'invitare a cena dei single divorziati. Finora si pensava che fosse per non avere un "cattivo esempio" (o una piacevole tentazione) davanti agli occhi. Adesso è chiaro: cercano disperatamente di evitare il contagio.

articolo completo al seguente indirizzo
http://www.repubblica.it/esteri/2010/07/05/news/divorzio_contagioso-5392178/index.html?ref=search