domenica 27 febbraio 2011

DIPENDE DAL CERVELLO L'AMORE PER SEMPRE

A quanto pare non siamo in mano solo alla coscienza, all’amore e alla comprensione del nostro partner. A incidere sulla scelta e a decretare il successo del “finché morte non ci separi”, sono semplicemente due sostanze chimiche presenti nel cervello. Sono queste le vere responsabili del comportamento degli amanti impeccabili o dei latin lover.
Ecco quanto suggerisce un nuovo studio condotto da uno degli antropologi più famosi al mondo: Helen Fisher. Fischer studia da quasi trent’anni il comportamento umano e i suoi rapporti amorosi. Anche l’attrazione per un partner o l’altro, secondo Fischer, è solo una questione di chimica.
In pratica, esistono, secondo l’antropologa, quattro tipi di personalità: gli esploratori, i costruttori, i direttori e i negoziatori. Ma ognuno di loro è diverso dall’altro solo a causa della solita chimica cerebrale. Parliamo di sostanze che conosciamo tutti molto bene: la dopamina e la serotonina. Queste due sostanze sarebbero implicate con il ruolo svolto da testosterone ed estrogeni.
La persona che è sotto l’effetto della serotonina, quindi, può comportarsi in maniera molto tranquilla, fedele, e può essere considerata come personalità “costruttiva”. Se invece è presente in maggior quantità la dopamina, è possibile che la sua personalità non sia affatto tranquilla e che sia sempre alla ricerca, per così dire, di novità.
Chi presenta elevati livelli di estrogeni, invece, può avere una personalità molto fantasiosa ed essere molto socievole; chi invece contiene livelli alti di testosterone mostra una mentalità più rigida e decisiva.
«Ci sarà sempre la magia di amare, ma la conoscenza è potere. Se sai chi sei, cosa cerchi e come puoi amare gli altri, è possibile catturare quella magia, trovare e mantenere il vero amore, e realizzare i tuoi sogni», conclude Fisher.
Niente di più vero. Le sostanze prodotte dal nostro cervello influiscono senz’altro sulla nostra personalità, ma sta a noi trovare la vera magia dell’amore e del nostro modo di essere.
articolo completo al seguente indirizzo:

venerdì 18 febbraio 2011

IL MANUALE D'AMORE SCRITTO DAGLI SCIENZIATI

ROMA - È un vero e proprio manuale d'amore perché promette di dare i consigli adatti per trovare la persona giusta e perché la storia vada avanti solida. La specialità del libro - uscito a gennaio negli Usa con il titolo "Attached. The New Science of Adult Attachment and How it Can Help You Find, and Keep, Love" - è però che l'autore non è un qualche "esperto" da rotocalco, ma due signori scienziati - Amir Levine, psichiatra e neuroscienziato, e Rachel Heller, psicologa alla Columbia University - che esplorano le relazioni tra adulti e sostengono che sia l'esatta comprensione del ruolo che si assume in un rapporto ad aiutare a trovare e a sostenere l'amore.

Gli ansiosi - Quanto al tipo di attaccamento, il libro divide i partner in tre categorie: ansioso, sicuro, evitante. Gli ansiosi (circa il 21% delle persone) vogliono una relazione intima,  vivono preoccupandosi della qualità del proprio rapporto e della capacità del proprio partner di continuare ad amare. Hanno perlopiù un carattere indeciso, scarsa autostima, paure e insicurezza rispetto alle proprie scelte.
Gli 'evitanti' - circa il 25% delle persone - sono distaccati, esprimono autostima in forma narcisistica e forte disagio sociale, per cui equiparano l'intimità con altri a una perdita di indipendenza e per questo cercano costantemente di ridurre la vicinanza. È come se, di volta in volta, "negoziassero" la propria presenza in un rapporto.
I sicuri - il 54% delle persone - invece godono di una forte autonomia, della capacità di gestire e di affermare la propria autostima; questo tipo di soggetto vive a proprio agio con l'intimità ed è spesso coinvolto in relazioni. Il 4% infine è costituito da persone che incrociano i vari profili.
Una volta compreso a quale gruppo si appartiene (un test aiuta a farlo 1) bisogna interpretare i segnali di fumo, scrivono gli autori, comprendere cioè se l'altro ha uno stile di attaccamento evitante, ansioso o sicuro. "È come cercare un posto di lavoro - dicono Levine ed Heller - : bisogna fare le domande giuste, non vaghe e indirette, per capire se quell'occupazione è la più adatta al proprio profilo professionale. Non c'è niente di male". La domanda da porsi a questo punto è: "Il mio benessere può essere una priorità per questa persona?". E la risposta è nei comportamenti. Per capire se il partner è 'evitante', ad esempio, basta stare attenti a come usa le parole: il plurale per un'azione presente e il singolare per un progetto futuro. Oppure si può guardare al passato ed alle difficoltà che ha avuto per mantenere una relazione stabile e duratura.
Attenzione, però, la diversità non è necessariamente un ostacolo. Se c'è chiarezza al primo appuntamento, o se si cerca durante il rapporto, Amir Levine e Rachel Heller sono convinti: "È possibile cambiare l'altro. Ma i tempi generalmente non coincidono con quelli desiderati. Una persona su quattro infatti muta il proprio stile di attaccamento nell'arco quattro anni". Perché questo succeda il rapporto deve avere l'effetto di un terremoto sulle convinzioni d'amore dell'uno o dell'altro. "Se sei un tipo 'sicuro' e stai con una persona 'ansiosa' - dicono gli autori di "Attached" - si ha una buona possibilità di cambiare l'altro. Al contrario, è molto difficile che un 'ansioso' muti il carattere di un 'evitante' o viceversa". Insomma una relazione è come un passo a due, perché duri bisogna ballare insieme, e assicurarsi che l'altro abbia intenzione di impegnarsi a farlo.
"E se le cose vanno - scrivono gli autori - ne beneficia anche la salute. Il circuito di 'attaccamento' parte dal cervello, per cui è legato al nostro sistema nervoso autonomo, quello che governa il respiro, il sonno, la fame, la frequenza cardiaca, la pressione sanguigna. Insomma una relazione serena coincide con il benessere fisico". Viceversa, sono numerose le ricerche che dimostrano che la fine di una storia lascia delle ferite nel cervello e causano un dolore reale, paragonabile a quello di una frattura. E a chi chiede agli studiosi di sintetizzare il proprio lavoro in una frase, Levine ed Heller rispondono con un consiglio sia per single che per le coppie. La domanda giusta da porsi all'inizio di un rapporto, o quando le cose non vanno, non è "Mi piace davvero?". Ma: "Ha la stoffa adatta a me?".

DOPO I 40 ANNI L'AMORE SI TROVA SU INTERNET

Trovare un amore o ricominciare tutto daccapo quando una storia è finita non è affatto semplice, soprattutto se a cercare l’amore sono persone di mezza età.
Vuoi che sia un po’ per il tenore di vita, un po’ perché si ha poca voglia di rimettersi in discussione, ma riuscire nell’intento spesso diventa proprio difficile.
In seguito all’avvento di Internet però, trovare l’anima gemella è diventato più semplice e sono sempre più le persone che attendono che cupido scagli su di loro la freccia dell’amore.
Questo è quanto suggerisce un recente studio condotto dall’Università di Oxford che ha fatto compilare un semplice questionario a ben 12.000 coppie di età compresa tra i 18 e i 70 anni. È stato dal sondaggio che è emerso che ben il 36 percento delle persone di mezza età (tra i 40 e i 69 anni) erano riusciti a trovare l’amore proprio grazie alla Rete.
Il portavoce di Relationships Scotland, Gay Hickey, afferma che il web è particolarmente utile per le persone di mezza età che non hanno altro modo per avere rapporti sociali utili alla ricerca di un nuovo amore o anche per quelle persone che sono troppo timide per farlo di persona.
«E’ abbastanza scoraggiante per le persone di una certa età esporsi al giudizio altrui, in particolare se è tutto si basa sulle apparenze e non hanno la possibilità di esprimere la propria personalità in anticipo - spiegano gli autori dello studio - Internet può dare la possibilità alla gente che non avrebbe mai risposto a un annuncio personale su un giornale o addirittura di andare al bar e al club alla ricerca di un rapporto romantico. Quindi, in generale, è una buona cosa».
«Trovare il proprio partner online una volta era considerato un po’ una novità, ma questo studio suggerisce che è diventato un modo comune, se non dominante, della ricerca di nuovi partner, soprattutto se siete tra i 40 ei 70 anni», commenta, l’altro autore dello studio, Bernie Hogan.
È bene comunque precisare che il sondaggio ha rivelato che ci sono persone di qualsiasi età che cercano un compagno su Internet: quasi un terzo delle persone che utilizza internet, infatti, ha dichiarato di essersi iscritto a un sito di incontri online e un quarto, persone dai 18 ai 40 anni, ammette di aver iniziato una relazione d’amore proprio grazie a Internet.
La crescita, poi, negli ultimi anni è stata decisamente esponenziale. Se nel 2007 si registrava un misero 6% di incontri online, nel 2009 si era arrivati già al 30%.
Ma non tutto è perso – per fortuna – perché dal sondaggio è emerso che rimangono in pole position ancora i rapporti “reali”, quindi gli incontri a casa di amici, al bar o nei club.

PIU' FELICI IN AMORE SE SI E' CON ALTRE COPPIE

La solitudine non fa bene alle coppie. Anzi, sembra le logori ogni giorno di più. Per vivere serenamente un rapporto di coppia che duri negli anni, la cosa migliore è coltivare diverse amicizie con altre coppie dato che, a quanto pare, la compagnia e il confronto sono utili per mantenere vivo un rapporto. Questo perlomeno è quanto suggerisce uno studio condotto dalla Wayne State University.
È lo psicologo B. Slatcher, del College WSU di Liberal Arts and Sciences ha consigliare alle coppie di passare più tempo possibile insieme ad altre persone per migliorare il proprio rapporto amoroso.
Per fare una simile affermazione ha scelto di condurre lo studio su 60 coppie che si potevano incontrare in un ambiente realizzato e controllato dal team di ricerca. Questo allo scopo di comprendere come si formano i rapporti affettivi e come le relazioni sociali possano incidere su questi.
A ogni coppia è stata assegnata un’altra coppia e a tutti è stato detto indicativamente l’argomento o gli argomenti di cui parlare insieme. A un gruppo è stato detto di interagire al massimo con l’altra coppia - quasi come se si trattasse di amici; all’altro è stato consigliato di parlare della vita quotidiana in maniera molto leggera: del più e del meno, in pratica.
«Con questo studio abbiamo scoperto che gli amanti si sentivano più vicini alle coppie con cui interagivano, e avevano più probabilità di incontrarsi di nuovo con loro nel mese successivo», spiega Slatcher. «Abbiamo anche scoperto che queste coppie sentivano che questa amicizia aveva messo una scintilla nei loro rapporti, e si sono sentiti molto più vicini ai loro [rispettivi] partner».
Il gruppo che interagiva di più mostrava un numero maggiore di sentimenti positivi dopo l’incontro imparando, allo stesso tempo, più cose sui propri partner. Nel gruppo più “leggero” tutto questo non è accaduto e la coppia non si è più incontrata dopo lo studio.
«Questo studio suggerisce che se la vostra relazione sentimentale è in stato di stasi, divertirsi con un'altra coppia può aiutare a rendere il vostro rapporto più soddisfacente», conclude Slatcher.

martedì 8 febbraio 2011

ABBRACCI PER SALVARE LA RELAZIONE

Secondo un nuovo studio dell'Università della California (Usa), il tocco delicato e amorevole del partner è in grado di ridurre lo stress accumulato, diminuire il dolore e rafforzare il legame familiare.
Sono sufficienti quattro abbracci distribuiti nell’arco della giornata per garantirsi un matrimonio duraturo - Sempre che il rispettivo coniuge non faccia altrettanto con qualche amico/a, perché allora le cose si complicherebbero un pochino...
A ogni modo, oltre ai vantaggi per il rapporto a due, ne beneficia anche la salute: difatti, tenendo la mano del partner o avere di fronte lo sguardo dolce del proprio amato sembra diminuire l’intensità del dolore, sia esso fisico che psicologico.
Per arrivare a queste conclusioni sono stati presi in esame 25 volontari di entrambi i sessi, precedentemente esposti a ustioni lievi. Il dolore si riduceva anche solo alla vista della foto del rispettivo partner.
I risultati sono stati ancora migliori quando hanno preso la mano del loro partner: anche l’angoscia e il disagio diminuivano velocemente.
Per tale motivo lo psicologo Ludwig Lowenstein sostiene che abbracciarsi anche solo quattro volte al giorno possa essere il segreto per un matrimonio felice. A questi si possono aggiungere cene a lume di candela, sorprese e passeggiate romantiche che miglioreranno significativamente la propria vita coniugale.

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LA SERENITA' DI COPPIA IN CINQUE REGOLE

Secondo gli studiosi dell’University of Alabama di Birmingham (Usa), infatti, sono sufficienti 5 mosse per mantenere una relazione forte e felice.
«Mantenere l'amore in un rapporto significa capire le esigenze dell'altro partner e lavorare molto duramente per mantenere le linee di comunicazione aperte», spiega Josh Klapow.
Secondo Klapow, infatti, un rapporto è destinato a finire quando non si basa sulla comunicazione e sul dialogo.
«Molto spesso le piccole cose, i problemi di ogni giorno e le decisioni che le coppie devono prendere portano a problemi più grandi, imparare a prendere decisioni insieme è fondamentale per la sopravvivenza del vostro rapporto», continua l’esperto.

Ma come discutere serenamente e affrontare discorsi che a volte potrebbero apparire un po’ più complicati? Klapow, lo sintetizza in cinque – semplici – regole sa seguire.

Prima regola, concentrarsi su un obiettivo specifico

«Cosa desiderate? Siate precisi nel chiederlo. Andare a mangiare fuori, per esempio, non si può considerare un obiettivo specifico. Andare in un ristorante dove si può avere una bistecca e il vostro partner può richiedere gamberetti alla griglia e rilassarsi in una stanza tranquilla, è specifico. Più siete precisi meglio è».
 
Seconda regola, monitorare la discussione

«Quando state discutendo e, venendo al dunque, assicuratevi che si stia continuando sulla strada tracciata. Spesso le coppie cominciano a discutere senza concentrarsi sul vero obiettivo sfornando qualche altro argomento, tutto questo può portare alla frustrazione. Quindi, se notate che voi stessi o il vostro coniuge si sta allontanando dal problema, tornate verso l'obiettivo specifico».

Terza regola, concentrarsi sul successo

«Le decisioni non si riescono a prendere bene quando si è stanchi, affamati, con poco tempo a disposizione o pre-occupati in altre faccende. Prima di iniziare la discussione, assicuratevi che ciascuno di voi sia nel giusto stato d'animo e che abbiate tempo. In caso contrario, rimandate la discussione in quanto è probabile che vada storta o fallisca».

Quarta regola, Sostenetevi a vicenda

«Se non riuscite a trovare un compromesso perché volete vincere per forza, allora non state prendendo una decisione collettiva; state combattendo una battaglia. Ricordate l'un l'altra che siete una squadra e che ci si trova per vincere collettivamente, non necessariamente individualmente».

Quinta regola, i gesti d’affetto

«Festeggiate il successo di una decisione presa insieme. Un abbraccio, un premio celebrativo, tutto ciò che ricorda che insieme avete compiuto questo passo vi aiuterà a essere di nuovo motivati a prendere decisioni insieme».

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