Un nuovo studio, riportato sulle pagine delToronto Star, suggerisce che chi ha una relazione d’amore di lunga data e stabile è meno sensibile al dolore. E per provare quanto affermato, la dottoressa Naomi Eisenberger e colleghi, hanno sottoposto a “punzecchiamento” doloroso 17 volontarie di sesso femminile.
Mentre facevano scorrere su un video le immagini dei loro partner, le donne sono state punzecchiate per provocarle dolore. Durante la visione, le donne hanno mostrato di sopportare il dolore; cosa che invece non facevano quando erano mostrate loro delle immagini raffiguranti, per esempio, ragni o altri oggetti sconosciuti.
Una prima ipotesi è che l’immagine di una persona cara può agire sulle emozioni e sulla risposta del cervello, a differenza di immagini sgradite o sconosciute, e quindi poco rassicuranti. La certezza di poter contare su qualcuno che si ama, quindi può far affrontare meglio il disagio.
«Sul piano pratico, se siete in una situazione di dover sopportare il dolore o vi dovete sottoporre a una procedura dolorosa portate una persona cara con voi o portare la foto di una persona amata con voi, può ridurre il dolore dell’esperienza», spiega Naomi Eisenberger al Toronto Star.
Lo studio è stato pubblicato sulla rivista Proceedings of National Academy of Science (PNAS) e mostra, per la prima volta, quale sia l’area del cervello coinvolta nei sentimenti. Per individuarla, i ricercatori hanno utilizzato una risonanza magnetica per immagini (MRI). Durante l’esperimento le donne venivano sottoposte a scosse pungenti che provocavano del dolore. Le partecipanti dovevano dare un punteggio al dolore tramite una scala da 1 a 20, mentre guardavano le diverse immagini: quelle della persona amata, i ragni o altri oggetti sconosciuti.
Dalle risposte ottenute si è scoperto che i punteggi erano significativamente più bassi quando le donne avevano osservato la foto della persona amata. In più, confrontato le immagini ricavate con la risonanza magnetica, era evidente che, in quei casi, la maggiore attività nella corteccia prefrontale ventromediale, che è associata a una sensazione di sicurezza.
Infine, sempre tramite la MRI, i ricercatori hanno scoperto che la corteccia cingolata anteriore dorsale, un’area del cervello responsabile della risposta allo stress, era stata meno attiva quando le donne guardavano le foto dei loro amati. A questo proposito Eisenberger ha detto che si potrebbe sostenere che le persone che godono di un rapporto d’amore da lungo tempo vedono il loro partner come un forte punto di riferimento che offre sicurezza.
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