mercoledì 4 febbraio 2009

A CACCIA DELL'EX SU FACEBOOK

MILANO - Una volta le chiamavamo, senza tante cerimonie, «minestre riscaldate». Ora non più. Sarebbe quantomeno poco elegante, dal momento che il fenomeno, a quanto pare, sta raggiungendo proporzioni imbarazzanti. Basta un'indagine tra amici e conoscenti, soprattutto - diciamo - se nati tra la fine degli anni '60 e i primi '80. Con un altro, fondamentale, prerequisito: essere iscritti a Facebook, la «rete sociale» più famosa del mondo (5 milioni di utenti in Italia). Retrospettive d'amore nell'era del social networking. Il meccanismo, per i non addetti ai lavori, è semplice: si digitano nome e cognome dell'ex fidanzata/o, ex amante, ex oscuro-oggetto-del-desiderio nella finestrella di ricerca, si clicca «invio», e si aspetta. Se la persona di cui si avverte improvvisa e improvvida nostalgia è iscritta a Facebook, il gioco è fatto: basterà inviarle una «richiesta di amicizia» con messaggio-gancio. Se la preda è ben disposta, abboccherà. Altrimenti, via leggeri, navigando virtualmente verso altri lidi amarcord.
Penélope Cruz e Javier Bardém: si sono ritrovati 15 anni dopoUna volta c'erano le cene di classe, gli incontri casuali in tram, le speranzose consultazioni dell'elenco telefonico. Ora ci sono le ricerche su Google, la caccia all'email (o al cellulare), il setacciamento di Facebook.
Camila Raznovich a Facebook, che pure non «frequenta», ha dedicato la prima puntata del suo Tatami, su Rai3. «È il fenomeno del momento. Retrosexual incluso, purché non si parli di coinvolgimento sentimentale: capisco il fine sessuale, che è anche più sicuro di un abbordaggio al bar. Ma crederci sul serio...».
Certo, i segnali restano inquietanti. Ad esempio, l'articolo uscito sul Guardian a firma di tale Georgina Hobbs-Meyer, 24 anni e già oltre i limiti del pudore, se ha deciso di raccontare passo dopo passo la sua scoperta di come il marito avesse un cyberflirt su Facebook con una 19enne, la richiesta di chiarimenti «via Skype o Gchat», la separazione e l'imminente divorzio. Una volta, per fare piazza pulita del proprio caos interiore, si andava dallo psicologo. Ora, a quanto pare, chi può salta direttamente da Facebook a palcoscenici più globali. Forse la cosa dovrebbe preoccuparci, almeno un pochino. O no?
Gabriela Jacomella04 febbraio 2009
articolo completo al seguente indirizzo: http://www.corriere.it/cronache

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