Tra relazioni contrastate e passioni non corrisposte, le pene d`amore hanno tormentato l`anima e il corpo di amanti di tutte le epoche: i medici dell`Inghilterra elisabettiana avevano addirittura identificato una vera e propria patologia con tanto di sintomi e terapie. È quanto emerge dalle ricerche di Lesen Dawson, studiosa dell`Università di Bristol.
Dawson afferma che lettere, diari, ricette mediche, testimoniano che uomini e donne tra il sedicesimo e il diciassettesimo secolo credevano che l`intensità della loro passione erotica li esponesse a gravi rischi per la salute fisica.
Gli studiosi dell`epoca credevano che la frustrazione sentimentale comportasse un aumento della temperatura corporea e della tensione a cui il corpo è sottoposto. Gli anatomisti riferivano di aver visto nei cadaveri sezionati di individui che pensavano fossero morti per troppo amore, cuori letteralmente “bruciati” e diversi danni fisici.
I personaggi shakespeariani hanno, però, qualche consiglio da elargire a un moderno Romeo dal cuore infranto: per guarire le pene d`amore bisogna mantenersi occupati, fare attività fisica o confessare la propria passione a un amico. Anche musica e viaggi sono considerati ottimi espedienti per distogliere da un`insana passione. Ma non è tutto. I medici elisabettiani ritenevano che il rimedio migliore per sanare le ferite d`amore fosse il sesso.
La medicina del tempo era infatti convinta che l`attività sessuale permettesse all`innamorato infelice di espellere umori e liquidi che altrimenti avrebbero finito per infettare anima e corpo. Niente salassi, clisteri, diete particolari o quadri astrali, quindi. Quando l`oggetto del desiderio rifiutava il corteggiamento, meglio ripiegare in fretta su altri obiettivi.
Data: 21-10-2008
Fonte e articolo completo: http://salute24.ilsole24ore.com/salute/lei_e_lui/774_Tra_pizzi_e_sottane:quando_il_sessocurava_il_mal_d_amore.php
Dawson afferma che lettere, diari, ricette mediche, testimoniano che uomini e donne tra il sedicesimo e il diciassettesimo secolo credevano che l`intensità della loro passione erotica li esponesse a gravi rischi per la salute fisica.
Gli studiosi dell`epoca credevano che la frustrazione sentimentale comportasse un aumento della temperatura corporea e della tensione a cui il corpo è sottoposto. Gli anatomisti riferivano di aver visto nei cadaveri sezionati di individui che pensavano fossero morti per troppo amore, cuori letteralmente “bruciati” e diversi danni fisici.
I personaggi shakespeariani hanno, però, qualche consiglio da elargire a un moderno Romeo dal cuore infranto: per guarire le pene d`amore bisogna mantenersi occupati, fare attività fisica o confessare la propria passione a un amico. Anche musica e viaggi sono considerati ottimi espedienti per distogliere da un`insana passione. Ma non è tutto. I medici elisabettiani ritenevano che il rimedio migliore per sanare le ferite d`amore fosse il sesso.
La medicina del tempo era infatti convinta che l`attività sessuale permettesse all`innamorato infelice di espellere umori e liquidi che altrimenti avrebbero finito per infettare anima e corpo. Niente salassi, clisteri, diete particolari o quadri astrali, quindi. Quando l`oggetto del desiderio rifiutava il corteggiamento, meglio ripiegare in fretta su altri obiettivi.
Data: 21-10-2008
Fonte e articolo completo: http://salute24.ilsole24ore.com/salute/lei_e_lui/774_Tra_pizzi_e_sottane:quando_il_sessocurava_il_mal_d_amore.php
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