«Arrestata per errore, devo pagare l’avvocato»: gli spilla 23 mila euro
«CHIEDO AIUTO». La giovane, 24 anni, racconta di non avere soldi, l’uomo, 28 anni, le invia diverse somme e cointesta l’auto Innamorarsi su «Facebook» e trovarsi col conto prosciugato «grazie» all’amata che poi nella realtà non era la «bellezza» immortalata nella foto postata nel profilo dalla ragazza. Alla fine l’innamorato truffato si è rivolto alla polizia denunciando l’accaduto.
Lui è mestrino, ha 28 anni, un lavoro sicuro e un gruzzoletto in banca. Anzi, aveva. Lei ha 24 anni, abita a Treviso ed è di origine nomade anche se da tempo la sua famiglia è stanziale. La vicenda ha inizio alcuni mesi fa. Il giovane come milioni di persone si iscrive alla community che in questo momento va per la maggiore. E in quel luogo d’incontro virtuale conosce una ragazza con cui messaggia. E’ una bella ragazza. Almeno stando alla foto che c’è nel profilo. Un messaggio tira l’altro. La reciproca simpatia si trasforma ben presto in attrazione. Reciproca, sembra. Stando a quanto anche lei sostiene nei messaggi. Di sicuro lui perde la testa per la giovane. Ad un certo punto il ragazzo vuole andare al sodo e incontrare la giovane. E qui comincia la vicenda comica. La ragazza risponde che le piacerebbe molto ma non può incontrare nessuno tranne i famigliari e tantomeno uscire di casa. Gli spiega di trovarsi agli arresti domiciliari perché sorpresa dai carabinieri in un cantiere edile è stata arrestata per furto. Anche se «naturalmente» lei non centra nulla. E non può far nulla visto che non ha 2.600 euro per l’avvocato che deve presentare la richiesta di libertà al Tribunale del riesame. E che problema c’è? Ci pensa lui, l’innamorato che brama per vederla. Ecco pronti i soldi in contanti. E siccome lei non può uscire, manda all’appuntamento il padre. Si raccomanda col ragazzo di non dire al padre il motivo dell’incontro e di consegnargli una busta chiusa con i soldi. Questo perché se il padre sa il motivo, dice lei, la riempie di botte. Naturalmente la «liberazione» della ragazza non è così automatica come spera il giovane che deve attendere e si deve accontentare degli incontri virtuali. E tra un sospiro, un bacio e l’amore declamato, tutto virtualmente, il tempo passa. Ma i soldi per l’avvocato non bastano. E ci mancherebbe altro. Ne servono altri e per questo la ragazza si rattristisce. Nei messaggi le faccine tristi si sprecano e lui naturalmente la consola. Non solo virtualmente, ma aprendo il portafogli. O meglio attingendo denaro dal conto corrente. Altro incontro col padre e altri soldi nella busta destinata all’amata. In tutto lui sborserà 23.200 euro.
I due parlano di tutto. Delle loro famiglie, dei loro lavori, della quotidianità e di quanto sarà bello quando potranno vedersi di persona. Ma la quotidianità è fatta anche di difficoltà. Ne sa qualche cosa anche il padre della ragazza che lavora come restauratore di opere lignee in chiese della Croazia. Ha problemi perché rotta l’auto non può acquistarne una. E che problema c’è? Ci pensa il giovane innamorato. Basta poco, una visita ad una concessionaria di Mestre e un’auto nuova viene acquistata. Questa volta però viene presa una piccola precauzioone: l’auto è intestata al ragazzo e al padre dell’amata. Ma l’auto naturalmente finisce in Croazia dove la usa il padre restauratore.
Ma finalmente arriva il momento tanto atteso: i due giovani si possono incontrare. Si trovano a Treviso a casa della ragazza. E qui il mestrino si rende conto di essere stato ingannato. Anche perché la foto che la ragazza ha postato nel profilo risale a diversi anni prima e lei ora ha una ventina di chili in più. Scopre altre discrepanze rispetto a quanto raccontato dalla tanto virtulmente amata. E alla fine si rivolge alla polizia e sporge denuncia per truffa.
Ma molto probabilmente vedrà ben pochi soldi. Anche se la foto non era recente.(28 ottobre 2008)
Fonte e articolo completo:
«CHIEDO AIUTO». La giovane, 24 anni, racconta di non avere soldi, l’uomo, 28 anni, le invia diverse somme e cointesta l’auto Innamorarsi su «Facebook» e trovarsi col conto prosciugato «grazie» all’amata che poi nella realtà non era la «bellezza» immortalata nella foto postata nel profilo dalla ragazza. Alla fine l’innamorato truffato si è rivolto alla polizia denunciando l’accaduto.
Lui è mestrino, ha 28 anni, un lavoro sicuro e un gruzzoletto in banca. Anzi, aveva. Lei ha 24 anni, abita a Treviso ed è di origine nomade anche se da tempo la sua famiglia è stanziale. La vicenda ha inizio alcuni mesi fa. Il giovane come milioni di persone si iscrive alla community che in questo momento va per la maggiore. E in quel luogo d’incontro virtuale conosce una ragazza con cui messaggia. E’ una bella ragazza. Almeno stando alla foto che c’è nel profilo. Un messaggio tira l’altro. La reciproca simpatia si trasforma ben presto in attrazione. Reciproca, sembra. Stando a quanto anche lei sostiene nei messaggi. Di sicuro lui perde la testa per la giovane. Ad un certo punto il ragazzo vuole andare al sodo e incontrare la giovane. E qui comincia la vicenda comica. La ragazza risponde che le piacerebbe molto ma non può incontrare nessuno tranne i famigliari e tantomeno uscire di casa. Gli spiega di trovarsi agli arresti domiciliari perché sorpresa dai carabinieri in un cantiere edile è stata arrestata per furto. Anche se «naturalmente» lei non centra nulla. E non può far nulla visto che non ha 2.600 euro per l’avvocato che deve presentare la richiesta di libertà al Tribunale del riesame. E che problema c’è? Ci pensa lui, l’innamorato che brama per vederla. Ecco pronti i soldi in contanti. E siccome lei non può uscire, manda all’appuntamento il padre. Si raccomanda col ragazzo di non dire al padre il motivo dell’incontro e di consegnargli una busta chiusa con i soldi. Questo perché se il padre sa il motivo, dice lei, la riempie di botte. Naturalmente la «liberazione» della ragazza non è così automatica come spera il giovane che deve attendere e si deve accontentare degli incontri virtuali. E tra un sospiro, un bacio e l’amore declamato, tutto virtualmente, il tempo passa. Ma i soldi per l’avvocato non bastano. E ci mancherebbe altro. Ne servono altri e per questo la ragazza si rattristisce. Nei messaggi le faccine tristi si sprecano e lui naturalmente la consola. Non solo virtualmente, ma aprendo il portafogli. O meglio attingendo denaro dal conto corrente. Altro incontro col padre e altri soldi nella busta destinata all’amata. In tutto lui sborserà 23.200 euro.
I due parlano di tutto. Delle loro famiglie, dei loro lavori, della quotidianità e di quanto sarà bello quando potranno vedersi di persona. Ma la quotidianità è fatta anche di difficoltà. Ne sa qualche cosa anche il padre della ragazza che lavora come restauratore di opere lignee in chiese della Croazia. Ha problemi perché rotta l’auto non può acquistarne una. E che problema c’è? Ci pensa il giovane innamorato. Basta poco, una visita ad una concessionaria di Mestre e un’auto nuova viene acquistata. Questa volta però viene presa una piccola precauzioone: l’auto è intestata al ragazzo e al padre dell’amata. Ma l’auto naturalmente finisce in Croazia dove la usa il padre restauratore.
Ma finalmente arriva il momento tanto atteso: i due giovani si possono incontrare. Si trovano a Treviso a casa della ragazza. E qui il mestrino si rende conto di essere stato ingannato. Anche perché la foto che la ragazza ha postato nel profilo risale a diversi anni prima e lei ora ha una ventina di chili in più. Scopre altre discrepanze rispetto a quanto raccontato dalla tanto virtulmente amata. E alla fine si rivolge alla polizia e sporge denuncia per truffa.
Ma molto probabilmente vedrà ben pochi soldi. Anche se la foto non era recente.(28 ottobre 2008)
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